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Il segmento testuale Una vita è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 150Entità Multimediali , di cui in selezione 8 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da [Il principe Igor /Alexander Borodin], p. 3Copertina (Disco vinile

Brano: [...]o stesso « maestro » Balakirjev, Borodin fu forse il più moderato del cenacolo, accettando le forme occidentali (aveva studiato anche a Pisa) ma con contenuti nazionali. Anche se in lui tali contenuti appaiono più eroici che popolari. Ed una vera epopea è quella che egli intende tracciare nel monumentale Principe Igor, un’opera che semmai trova riscontri, più che nello spirito del grandopéra francese, nel pionieristico teatro musicale di Glinka (Una vita per lo zar e Ruslan e Ludmilla). Da lui sembra ad esempio provenire la concezione a « scatole cinesi » dell’opera, con i due atti polovesiani (il secondo ed il terzo) incastonati con quelli propriamente russi e con una struttura drammaturgica a piramide con tre quadri (prologo e primo atto) d'ambientazione russa, due (secondo e terzo atto) polovesi, uno infine per il ritorno in patria di Igor. Ma la struttura interna dell’opera, tutta raggruppata attorno ai tre momenti essenziali della partenza e sconfitta di Igor (prologo e primo atto), sua prigionia nel campo polovese (secondo e terzo atto)[...]



da Contro ogni ritorno : dal fascismo alla Costituzione repubblicana : Provincia di Firenze, 2 giugno 1972 / \a cura di Claudio Galanti, Paolo Tinti, Giovanni Verni!, p. 98

Brano: [...]delle brigate nere (che erano accorse numerose, insieme anche ad agenti della questura).

“ I tedeschi accortisi finalmente del materiale*, che era sul tavolino, ne fecero un mucchio che portarono via in un tappeto. E cominciarono a portare via anche noi. Prima Bocci e Focacci, poi Campoimi, Gilardini e me. Uscendo vidi nell’anticamere due corpi stesi per terra, ma non distinsi chi fossero: erano il tedesco e Morandi ”...

[da: Enrico Bocci, Una vita per la Libertà, a cura di L. Tumiati Barbieri, Firenze, Barbera]

Si istruiscono le reclute rastrellate per l'esercito repubblichino (foto 136)

Sentinelle di una postazione partigiana (foto (135)



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 518

Brano: [...] a integrazione dell’elenco del voi. I, pag. 562 (tra parentesi, il nome dei registi e l’anno di produzione) :

Cento anni d'amore (Lionello De Felice, 1954); Kapò (Gillo Pontecorvo, 1960); Tutti a casa (Luigi Comencini, 1960); Il carro armato dell’8 settembre (Gianni Puccini, 1960); La ciociara (Vittorio De Sica, 1960); Un giorno da leoni (Gianni Loy, 1961); Legge di guerra (Bruno Paolinelli, 1961); Tiro al piccione (Giuliano Montaldo, 1961); Una vita difficile (Dino Risi, 1961); L’oro di Roma (Carlo Lizzani, 1961); Ultimatum alla vita (Renato Poi sei I i, 1961); Dieci italiani per un tedesco / Via Rasella (Filippo Ratti,

1962); Un branco di vigliacchi (Fabrizio Taglioni, 1962); Il cambio della guardia (Giorgio Bianchi, 1962) La guerra continua (Leopoldo Savona, 1962); Il terrorista (Gianfranco De Bosio, 1963); Le Quattro giornate di Napoli (Gianni Loy, 1962); La ragazza di Bube (Luigi Comencini, 1963); La mano sul fucile (Davide Turolla, 1963); Le stagioni del nostro amore (Florestano Vancini, 1966); L'ammiraglio (Anton Giulio Majano, [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 628

Brano: [...]a cielo e terra c’erano più cose di quante ne sospettasse la filosofia comunista, e che non poco di quel che mi era parso verità certa e razionale non reggeva alla critica. [...] Nel patto segreto che avevo concluso con il partito non c’era scritto la rinuncia all'autonomia e alla libertà assoluta del mio pensiero ». (Ibidem, pagg. 14344).

A questa rivendicazione di libertà intellettuale si accompagnava un'accentuata ambizione personale per « una vita che mirasse in alto, che volesse produrre qualcosa che restasse, e non volesse solo servire a soddisfare se stessa. Una vita che accettasse il rischio del fallimento [...] ma che aspirasse al successo vero. Lo stavo cercando. [...] Quando ciò mi è apparso in modo netto [...] ho sorriso con indulgenza ai motivi retorici ed estrinseci dell'antifascismo, dell'onore, della solidarietà, del dovere morale, riconoscendo che tutte queste cose avrebbero po

Spi nel l i a Ventatene (1941)

628



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 405

Brano: [...]e del settimanale Omnibus, nel quale esperimento le sue doti di estroso giornalista precorrendo il moderno rotocalco.

Alla fine della Seconda guerra mondiale, dopo una breve parentesi a Cinecittà come regista cinematografico, si trasferì a Milano dove, in società con l’industriale Giovanni Monti, fondò la casa editrice L. Longanesi & C., di cui rimase poi direttore fino al 1956.

Nei primi anni del dopoguerra pubblicò alcuni libri (tra cui: Una vita; Il destino ha cambiato cavallo; Un morto fra noi; Parliamo dell’elefante; In piedi e seduti), facendo rivivere certi grotteschi aspetti del defunto regime in chiave sarcastica non priva di elementi nostalgici. Nel 1950, atteggiandosi a disincantato critico del costume democratico con un fondo di cinismo che lo accomunava a Indro Montanelli (v.) di cui era amico, fondò II Borghese, una rivista di estrema destra neo

fascista che lo ebbe direttore fino alla morte (v. Movimento Sociale Italiano).

D.Per.

Longhena, Mario

N. a Parma il 24.5.1876, m. a Bologna il 26.2.1967.

Ancora ado[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 551

Brano: [...]sulta regionale ».

Membro della Consulta nazionale, appartenne anche per breve periodo all’Assemblea Costituente.

Bibliografia: Oddo Marinelli, La Resistenza marchigiana e la Consulta nazionale, in « Fede e avvenire », novembredicembre 1960; Massimo Salvadori, La Resistenza nell'Anconetano e nel Piceno, Roma 1962; A.N.P.I., La Resistenza nell'Anconetano, Ancona 1963; Enzo Santarelli, Le Marche dall'Unità al fascismo, Roma 1964, ad indicem; Una vita per l'idea, in « Lucifero », 6.2.1972.

E.Sa.

Marinetti, Emilio F. T.

Emilio Filippo Tommaso Mari netti. N. ad Alessandria d’Egitto il 22.12. 1876, m. a Bellagio (Como) il 2.12. 1944; scrittore.

Figlio di un facoltoso avvocato di Voghera trasferitosi ad Alessandria d’Egitto, compì gli studi presso il Collegio « Saint Francois Xavier » retto da padri gesuiti, ricevendone un’educazione culturale francese. In collegio fondò una rivistina letteraria (Le Papyrus) e cercò di introdurre alcuni romanzi di Emilio Zola, iniziative che probabilmente gli costarono l’espulsione, avvenuta nel 18[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 730

Brano: [...]mica.

Quale fosse la vita partigiana in quel periodo verrà descritto con efficacia da don Bartolomeo Ferrari (don Berto), cappellano della Divisione, in una significativa pagina delle sue memorie:

« I partigiani divisi in piccole squadre si portarono in punti lontanissimi l’uno dal

l’altro. Di qui partivano per le loro azioni e rientravano segretamente [...]. Si iniziò per i partigiani un lungo periodo di segregazione dalla vita civile. Una vita di sacrifici non comuni. Non dimentichiamo che era l'autunno inoltrato. L’inverno freddo e gelido batteva alle porte [...]. Gli alti monti che sovrastavano Voltri, Arenzano, Varazze furono il regno dei pochi superstiti della Divisione « Mingo ». Il teatro di una dura lotta di piccoli uomini contro i pericoli della natura. Contro il freddo e la neve specialmente. Una parte di questi uomini vivevano in cascine diroccate. Altri sotto la tenda. Il freddo era ormai intenso. Per poter dormire, i partigiani mettevano la sera una bottiglia d'acqua calda ai piedi.

Il domani era un blocco di ghiacci[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 455

Brano: [...]ni di Casarsa, approfondendo il suo interesse filologico e poetico per la lingua friulana.

Nel 1942 aveva pubblicato in tale lingua le Poesie a Casarsa e, tre anni dopo, aveva fondato con un gruppo di amici I' Accademiuta de lenga furlana, centro per lo studio della cultura regionale.

Trasferitosi a Roma con la madre, andò maturando la propria esperienza letteraria fino a cogliere i primi successi con i due romanzi Ragazzi di vita (1955) e Una vita violenta (1959), e con i poemetti de Le ceneri di Gramsci (1957). Nei versi di questa raccolta l’autore espresse in sommo grado il proprio impegno civile, con un amaro bilancio sul corrotto grigiore del decennio del governo democristiano succeduto alle speranze della Resistenza, quel

455


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Una vita, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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